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Fermare l’ampliamento degli inceneritori: ora è possibile

Il traguardo si avvicina. In Regione approvata all’unanimità la mozione che impone lo stop all’ampliamento degli impianti di incenerimento rifiuti.

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Nella giornata di martedì 2 luglio, durante il Consiglio Regionale della Lombardia, è stata approvata con voto unanime una mozione molto importante: quella che intende bloccare in modo definitivo l’ampliamento di tutti gli inceneritori lombardi. Un documento redatto in vista dell’evoluzione del sistema di riduzione dei rifiuti, che prevede l’incremento della raccolta differenziata. Solo tre gli astenuti: i consiglieri Laura Barzaghi, Onorio Rosati e Mario Barboni rappresentanti del Partito Democratico. Una giornata importante per la salute dei cittadini e per l’ambiente, una vittoria che rappresenta un buon passo avanti nella battaglia che i Comitati cittadini portano avanti da parecchio tempo e che punta al progetto del disegno di legge di iniziativa popolare “Legge Rifiuti Zero”. È disponibile un pdf con il testo completo in fondo all'articolo.


Il testo della mozione è stato elaborato dal consigliere Gianmarco Corbetta, esponente del Movimento Cinque Stelle, con il contributo dei consiglieri Roberto Anelli della Lega, Lara Magoni della lista Civica Maroni Presidente, Giuseppe Villani, rappresentante del Partito Democratico e Michele Busi appartenente al Patto Civico Ambrosoli Presidente. Un lavoro che è stato un punto di contatto tra diversi partiti e il cui scopo quello di indirizzare la Giunta a non consentire progetti di ampliamento degli impianti di incenerimento, per quanto riguarda la capacità di smaltimento rispetto alle quantità trattate attualmente. Le strutture cui si riferisce la mozione sono quelle di Desio, di Cremona, l’impianto di Trezzo sull'Adda, di Corteolona e quello di Dalmine.
L’Assessore all’ambiente Claudia Terzi ha assicurato l’impegno della Giunta e dell’Assessorato affinché “le previsioni di costante incremento della produzione di rifiuti, ormai ampiamente superate e ereditate dai precedenti atti di programmazione, non legittimino prima dell’approvazione del Programma Regionale di Gestione dei rifiuti, la realizzazione di interventi impiantistici tesi a garantire un maggior conferimento di rifiuto urbano indifferenziato agli impianti. A tal fine l’esecutivo sta predisponendo una modifica alla legge di settore affinché tutte le autorizzazioni rilasciate prima dell’approvazione del Piano siano considerate alla luce dei nuovi scenari previsionali”.(Lecconotizie.com)

Il documento messo ai voti intende quindi “dare priorità alle politiche di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti da parte del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, e prevedere un sistema integrato di raccolta, trattamento, riciclaggio e smaltimento che abbia come obiettivi la marginalizzazione del conferimento in discarica e l’incenerimento dei rifiuti”.
Apprendiamo dal comunicato stampa, pubblicato nella sezione dedicata, che il Piano di gestione Rifiuti dovrà essere adottato entro la fine dell’anno e agirà attraverso l’assegnazione di incentivi ai Comuni che nel campo della raccolta differenziata riusciranno a distinguersi e ottenere risultati concreti, agendo sul sistema delle tariffe e sul sistema delle convenzioni con gli impianti di smaltimento.
Regione Lombardia, in tal senso, propone il suo impegno nel verificare “la possibilità di passare ad un nuovo sistema integrato di gestione del rifiuto che marginalizzi il ricorso alla discarica e superi, gradualmente ma in modi e tempi certi, la pratica dell'incenerimento dei rifiuti, riconvertendo gli inceneritori in moderni impianti di gestione a freddo del rifiuto urbano residuo”, vale a dire impianti di trattamento meccanico biologico.
Per anni il Comitato per l’Alternativa all’inceneritore di Desio, di cui lo stesso Corbetta è stato a lungo il portavoce, si era battuto per ottenere questo risultato, ancor più dopo l’approvazione del nuovo piano di Bea (La società Brianza Energia Ambiente S.p.A. che gestisce la struttura sita a Desio - ndr), cui il sindaco della città di Desio, Roberto Corti, era assolutamente contrario. Questo piano avrebbe previsto la privatizzazione del 40 % di Bea, l’aumento dei rifiuti da bruciare da 58 mila a quasi 90 mila tonnellate annue e la previsione di un investimento di 32 milioni di euro con un vincolo ventennale da parte dei Comuni interessati, senza minimamente considerare i danni ambientali.
Persino il Comitato per l’Ambiente di Bovisio Masciago, si era mobilitato attraverso l’organizzazione di raccolte firme per impedire questo assurdo incremento. Il presidente del Comitato, Maria Rosa Grimaldi, aveva a suo tempo fornito una chiara spiegazione: "Una politica ambientale seria deve prevedere un’alternativa all’incenerimento attraverso la riduzione, il riciclo, il riuso e il recupero con modalità già collaudate. Il piano di Bea prevede 32 milioni di euro di spesa, 20 anni d’impegno finanziario dei Comuni garantito dalle bollette e quindi dai cittadini e l’aumento della quantità dei rifiuti da incenerire. Noi non vogliamo vincolarci per altri 20 anni a contratti di cui l’unica cosa certa sono i costi e non i benefici".

Quello ottenuto al Pirellone è insomma un grande risultato davvero per tutti. A seguito di questa mozione, i vertici della società Bea, nominati da appena un mese, dovranno programmare non solo la revisione di tutto il Piano ma anche l’eliminazione del progetto di ristrutturazione o sostituzione dei macchinari per poter seguire le direttive stabilite dal Consiglio Regionale.
In aula, Corbetta ha portato proprio il caso di Bea come esempio negativo da non seguire “Vorrebbero fare il “revamping” dell’inceneritore di Desio con un piano finanziario che si basa sul vincolo per i Comuni soci di conferire per 20 anni un quantitativo prestabilito di rifiuti da bruciare. E se i Comuni sono così bravi da ridurre i rifiuti e aumentare la raccolta differenziata (e quindi conferire meno rifiuti all’inceneritore), allora sono passibili  di penalizzazioni da parte di Bea… siamo alla follia. Con questo provvedimento Regione Lombardia mette uno stop a questi Piani senza senso. Nessuno vuole la chiusura di Bea, ma la società se vuole sopravvivere deve adattarsi alle evoluzioni virtuose del sistema e dotarsi di impianti flessibili e in grado di gestire il rifiuto residuo a freddo, altro che “revamping” dell’inceneritore!

Nella sua dichiarazione il consigliere del M5S ha aggiunto che “Lo scenario della gestione dei rifiuti è cambiato e sempre più cambierà nei prossimi anni. Oggi abbiamo impedito che la Lombardia continuasse a puntare su una dotazione impiantistica rigida e non in grado di adattarsi a questi cambiamenti. Per chi come me ha dedicato gran parte del proprio impegno civile nella lotta all'incenerimento dei rifiuti, l'approvazione di questo provvedimento rappresenta un obiettivo importantissimo e, in qualche modo, il punto di arrivo di un lungo percorso”.

È bene però tenere a mente che una “Mozione” consiste in un “Documento proposto da uno o più Consiglieri, con l'approvazione del quale il Consiglio esprime il proprio orientamento su questioni specifiche o d'interesse generale. Di solito formula indicazioni e indirizzi politici alla Giunta impegnandola ad intervenire”. Un impegno, per l’appunto e la promessa di assumere un atteggiamento ufficiale su un determinato argomento, che purtroppo non implica in sé una definita e certa valenza legale.
Di certo un risultato notevole quindi, ma che in ogni caso sottende l’impegno a non mollare, a continuare nella lotta, affinché tale riscontro possa avere risvolti positivi anche dal punto di vista giuridico.

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