Durante il Consiglio Provinciale del 24 ottobre, il Consigliere Elio Ghioni (PD) formulò un’interrogazione all’ Assessore alle opere pubbliche Francesco Giordano, sull’evoluzione delle problematiche legate alla realizzazione dell’autostrada Pedemontana, in particolar modo per quanto riguarda il ritiro del bando per l’affidamento della direzione lavori per il secondo lotto al fine di “contenere i costi”, e con la conseguente realizzazione della seconda tratta (B1, B2, C, D) in quattro pezzi così suddivisi: il primo, di 7,5 km da Lomazzo a Lentate, pronto per Expo 2015, il secondo da Lentate a Cesano, il terzo da Cesano ad Usmate Velate e l’ultima tratta da Usmate ad Osio Sotto.
La risposta dell’Assessore Giordano, gentilmente inviataci da “Insieme in Rete”, è pervenuta in Provincia giovedì 21 novembre, e purtroppo (c’era da aspettarselo) non fornisce spiegazioni puntuali e dettagliate poiché alla fonte regna il caos e l’incertezza. Dalla risposta dall’Assessore, le tratte del Lotto 2 (ad eccezione della B1 che dovrebbe essere pronta per l'Expo 2015) si faranno se le banche decideranno di voler finanziare il progetto, con un ulteriore dettaglio: l’avvio ai lavori, secondo quanto riportato da APL e CAL (Concessioni Autostradali Lombarde), delle tratte B2 e C avranno luogo entro i primi mesi del 2015, la tratta D dall’aprile del 2017.
Lo stesso Giordano afferma di avere molte difficoltà nel capire chi possa essere un interlocutore di riferimento per gli opportuni chiarimenti.
Pedemontana doveva essere il modello della finanza di progetto made in Italy, ma è ormai evidente che il tutto si è arenato. Un progetto essenzialmente privato, che dal 2012 non riceve più alcun finanziamento dalle banche e che a poco a poco si sta trasformando in un’opera finanziata e supportata dallo Stato, innalzando il contributo pubblico dal 35 all’80 per cento (per la tratta riguardante l’Expo 2015) e che ora è in attesa di una risposta positiva sulla defiscalizzazione, ossia la sospensione del pagamento di Ires, Irap e Iva e il rinvio del pagamento del canone di concessione, il tutto per un valore di circa 600 milioni di euro. Altro che comitati ambientalisti, qui sembra che il vero nemico di Pedemontana siano i suoi potenziali finanziatori. Ironia della sorte?
Il project financing è nato per sostenere grandi opere pubbliche attraverso finanziatori privati (solitamente le banche) che verranno poi rimborsati con l’esercizio stesso dell’opera costruita.
Ma alle banche, evidentemente, questo corposo investimento non interessa più.
E in Regione?
Il Consigliere Regionale Gianmarco Corbetta (M5S) ha ottenuto la calendarizzazione, per il 5 dicembre, della discussione in Commissione Territorio e Infrastrutture, di una Proposta di Risoluzione sull’autostrada Pedemontana. La risoluzione – che verrà decisa tramite votazione, ndr - , nata da un lungo confronto con comitati cittadini e associazioni che da anni si occupano della questione Pedemontana, avanza delle precise richieste alla Giunta Regionale: l’impegno a fermare l’autostrada là dove i cantieri sono stati già aperti (lo svincolo di Lomazzo sulla A9) destinando le risorse risparmiate alla messa in sicurezza del territorio, al potenziamento del trasporto pubblico su ferro e al risanamento della rete stradale esistente; l’effettiva realizzazione delle compensazioni ambientali nei tratti già in essere; l’ inedificabilità ai lati dell’autostrada; la realizzazione di nuovi parchi regionali ed infine la tutela della salute pubblica nei territori colpiti dall’incidente ICMESA del 1976 fino all’ampliamento del Bosco delle Querce di Seveso.
“La Pedemontana va fermata come chiedono i cittadini che vivono nella zona interessata dall’infrastruttura – ha dichiarato Gianmarco Corbetta- Finalmente in Commissione i gruppi politici potranno dirci, con il voto, se, come noi, immaginano una Lombardia con meno traffico, meno inquinamento, meno cemento e più trasporto pubblico; ciascuno si assumerà le proprie responsabilità davanti ai cittadini”.
LEGGI IL NOSTRO FOCUS SULLA CRONOSTORIA DI PEDEMONTANA (di Alessia Piperi).