Il Nuovo Piano Industriale di Bea SpA, è stato definitivamente approvato all’Assemblea dei Soci di venerdì 8 novembre, impegnando così i Comuni azionisti di quote Bea in un piano di smaltimento per i prossimi 15 anni che aumenterà la capacità di stoccaggio da 56 mila tonnellate annue a 88 mila tonnellate annue di rifiuti.
Abbiamo già illustrato di come le 56 mila tonnellate rappresentino circa il 71% della capacità dell’inceneritore di Desio e dopo l’approvazione del nuovo Piano è logico domandarsi: da dove prenderà Bea i restanti rifiuti da incenerire? Quali saranno gli impatti ambientali per i comuni di Desio e Bovisio Masciago, città limitrofi all’inceneritore? Perché le richieste del Comune di Bovisio Masciago, approvate all’unanimità nell’ultimo Consiglio Comunale e di Desio, non sono state minimamente considerate?
Eppure la proposta dei due comuni prevedeva semplicemente uno studio di fattibilità per trovare metodi alternativi al classico sistema di smaltimento rifiuti. Non è stata tenuta in considerazione neanche la mozione della Regione Lombardia del 2 luglio scorso per “favorire tutte le politiche di riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti da parte del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, e prevedere un sistema integrato di raccolta, trattamento, riciclaggio e smaltimento che abbia come obiettivi la marginalizzazione del conferimento in discarica e l’incenerimento dei rifiuti”.
Il Consigliere Regionale Gianmarco Corbetta (M5S), da sempre in lotta contro l’inceneritore, scrive sul suo blog “In Lombardia non ci sono e sempre più non ci saranno in futuro abbastanza rifiuti per far funzionare tutti gli inceneritori, ormai l’hanno capito tutti. E’ tempo di chiuderne qualcuno, partendo dai più vecchi, i più piccoli e i più inefficienti… e queste sono esattamente le caratteristiche dell’impianto di Desio! Che ci provi Bea a fare concorrenza a giganti del settore come A2A… ne uscirà con le ossa rotte. Che ci provi a importare rifiuti da fuori regione, i cittadini brianzoli sono già sul piede di guerra… sarà un Vietnam.”
Chi sono i Comuni Soci che hanno approvato il piano industriale?
Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Limbiate, Meda, Nova Milanese, Seregno e Solaro.
Astenuti, invece i Comuni di Varedo, di Muggiò e la Provincia di Monza Brianza (principale azionista che detiene il 22% delle quote di Bea).
Gli unici, lo ripetiamo, ad aver votato contro sono stati i Comuni di Desio e Bovisio Masciago (che ha presentato all'Assemblea la proposta di "Insieme per Bovisio Masciago") cui poco importa se con un “si” potremmo vedere le tariffe scendere di 12 euro a tonnellata nel 2014 e di 25 euro nel 2020, perché i danni ambientali e quindi gli impatti che si possono ripercuotere sulla salute dei cittadini che vivono in prossimità dell’inceneritore, sono molto più importanti. Non hanno un prezzo di comodo.
Per tutti gli altri Comuni, rappresentati da quella che dovrebbe essere una sinistra “che cambia” (le cose), probabilmente la cosa più importante è arrivare al prossimo anno pagando di meno, privilegiando un presunto risparmio economico a scapito della sostenibilità ambientale e di tutto ciò che ne consegue.