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Catturato l’autore dell’omicidio della gioielliera di Saronno

Il killer ha confessato ai Carabinieri di Bollate “Non volevo uccidere, ma solo fare una rapina. Ho perso la testa”.

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Saronno – Nella notte scorsa, grazie alla segnalazione di un cittadino, è stato catturato dai Carabinieri di Bollate l’autore dell’efferato omicidio di Maria Angela Granomelli, la gioielliera uccisa a calci e pugni lo scorso 3 agosto all'interno del suo negozio nel centro della città di Saronno. Secondo le dichiarazioni rilasciate dai Carabinieri si tratterebbe di Alex Maggio, un disoccupato trentaduenne di origine pugliese, domiciliato a Caronno Pertusella da diverso tempo e che attualmente è in stato di fermo nel carcere di Busto Arsizio. L’ipotesi di reato è di omicidio volontario ed è in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip che dovrà poi convalidare il provvedimento del pubblico ministero.
L’uomo è stato prelevato a Bollate, nell’abitazione della sua compagna, dove si era rifugiato negli ultimi tempi, probabilmente per nascondersi e non dare nell’occhio. Della donna non sono state fornite le generalità in quanto sembrerebbe all’oscuro dei fatti.

La svolta alle indagini è avvenuta grazie alla segnalazione di un cittadino di Bollate che, dopo essersi recato alla caserma dei Carabinieri, ha affermato di aver visto un uomo assomigliante alle immagini del killer riprese dalle telecamere interne della gioielleria “il dono di Tiffany”. Gli agenti sono immediatamente intervenuti per eseguire delle verifiche ed hanno subito individuato il ricercato all’interno dell’appartamento della compagna bollatese.

Trasportato in caserma, Alex Maggio ha confessato il reato e il movente: “Non volevo uccidere. - è stata la sua ammissione - Ero entrato in negozio solo per fare una rapina ma poi ho perso la testa”.
Le sue dichiarazioni dovranno essere vagliate dagli investigatori del caso ma dovrebbero già essere presenti due riscontri decisivi, uno riguardante la corrispondenza delle impronte digitali dell'uomo con quelle rilevate sul luogo del delitto; il secondo è quello sui tabulati telefonici del cellulare dell'indagato che, alla data del 3 agosto, nell’orario dell’omicidio, risulta aver agganciato un cella telefonica proprio nella zona circostante la gioielleria.

E’ la fine di un incubo per tutti i saronnesi”, ha dichiarato il Sindaco di Saronno, Luciano PorroTiriamo un sospiro di sollievo e ora speriamo che possa tornare la serenità in città. La nostra solidarietà va alla famiglia delle vittima e vogliamo ringraziare i carabinieri e tutti gli investigatori che hanno svolto il proprio lavoro in silenzio e con competenza, al di là degli isterismi sulla sicurezza e degli sciacallaggi come l’iniziativa della taglia”. La catena di compro oro Mirko Oro, aveva infatti fissato una taglia da 50 mila euro per chi avesse dato un contributo determinante alle indagini e per propagandare l’iniziativa, l’azienda aveva allestito otto "camion a vela" con l’avviso della taglia offerta.
Saggiamente l’amministrazione saronnese aveva negato l’autorizzazione ai mezzi di passare all’interno del territorio comunale, e preso le distanze in maniera decisiva da tutte le "iniziative che risultano apparire più un’operazione pubblicitaria per chi le promuove che un reale supporto alle indagini”.

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