Un pomeriggio intenso quello di martedì 30 luglio per gli agenti della Polizia locale di Bovisio Masciago. Nel giro di poche ore si sono resi necessari due interventi consecutivi in due diverse zone della città: un sequestro merci sulla Monza-Saronno e un furto in pieno giorno in via Brughetti.
I fatti.
Intorno alle 15:30 circa di martedì, durante un pattugliamento di routine, le forze dell’ordine locali hanno effettuato un maxi sequestro di meloni sulla SS 527 in direzione Saronno, all’altezza del benzinaio Agip. Ottanta cassette da cinque meloni l’una, per un totale di 400 Kg di merce ormai quasi completamente disfatta dal caldo. La frutta, infatti, si trovava a bordo di un camion parcheggiato sul ciglio della strada, sotto il sole cocente e in mezzo al traffico voluminoso della Monza-Saronno.
Il conducente del camion e proprietario dei meloni di provenienza ignota, era già stato colto in flagranza di reato il 14 novembre di quest’anno mentre tentava di vendere senza autorizzazione delle castagne nel medesimo punto della strada. In quell’occasione il sequestro ha conteggiato 194 sacchetti da circa 2 Kg l’uno, tra i 388 e i 398 Kg di castagne in totale. L’uomo I.M. di 54 anni e residente ad Afragola (Na) è stato sanzionato per la cifra di 3.000 euro con l’accusa di vendita abusiva. Al controllo non era infatti risultata alcuna licenza, né fattura o indicazione riguardante l’origine della merce.
Poco dopo aver recuperato le cassette di meloni, la cui maturazione risultava essere già fin troppo avanzata, gli agenti sono stati convogliati in un’altra zona della città, precisamente alla piattaforma ecologica di via Brughetti. Al comando di polizia, l’incaricato alla sorveglianza ha notato i movimenti sospetti di un uomo e inviato una pattuglia. Le telecamere di sicurezza poste a sorveglianza della struttura hanno infatti immortalato, nel pieno pomeriggio, un ladro nell’atto di rovistare tra i rifiuti allo scopo di appropriarsi di oggetti d’uso quotidiano quali calze da donna, borse, foulard e pentolame, quasi si trovasse in un magazzino all’ingrosso. Ancora da chiarire a cosa fosse destinata la refurtiva, se alla vendita abusiva o all’utilizzo da parte di una donna per un caso di estrema necessità.
Alla vista degli agenti l’uomo, D.Z.A. classe 1978, residente a Limbiate e di origine Tunisina, si è liberato della refurtiva e ha scavalcato la recinzione, correndo tra i rovi per dirigersi oltre il ponte della Milano-Meda.
Una volta riacciuffato, la Polizia locale ha contattato Gelsia che ha deciso di sporgere denuncia verso il ladro, di conseguenza accusato non solo di furto e di resistenza a pubblico ufficiale, ma anche di invasione di terreno, come previsto dall’Articolo 633 del Codice Penale, il quale cita “Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa [c.p. 120; c.p.p. 336], con la reclusione fino a due anni o con la multa da euro 103 a euro 1.032”.
Anche le altre accuse prevedono una sanzione o l’incarcerazione: da 154 a 516 euro per il furto con possibilità di reclusione da sei mesi a tre anni (Art. 624 Codice Penale) e da sei mesi a cinque anni di carcere per “Chiunque usa violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale [c.p. 357] o ad un incaricato di un pubblico servizio [c.p. 358], mentre compie un atto di ufficio o di servizio […]” come specificato nell’Articolo 337 del Codice Penale.