Testa o Croce, è davvero casuale? Una ricerca sostiene il contrario

24/01/2025
Attualità
Condividi su:

Un recente studio, condotto da un gruppo di 48 ricercatori dell'Università di Amsterdam, ha sollevato una questione intrigante sulla natura della casualità nel classico gioco del testa o croce. L'indagine, che ha coinvolto un totale di 350.757 lanci utilizzando 46 monete differenti, rappresenta una delle analisi più approfondite mai condotte su questo fenomeno. Lo scopo principale del progetto era verificare se il risultato fosse davvero casuale, o se esistessero dei fattori in grado di influenzare (seppur in minima parte) l’esito finale. I risultati, pubblicati come preprint sulla piattaforma arXiv, hanno rivelato alcuni aspetti davvero sorprendenti.

Testa o Croce è casuale? La ricerca

Testa o Croce è un gioco storico, che da decenni ispira anche diversi videogame. Il suo fascino è talmente elevato che il classico lancio della monetina ha anche portato alla nascita di alcuni passatempi particolari nel settore del gambling. Basti ad esempio pensare a Crazy Coin Flip, un gioco da casinò live che mixa il potenziale del lancio della moneta alle meccaniche delle slot machines.

Alcuni ricercatori dell'Università di Amsterdam hanno deciso di mettere realmente alla prova Testa o Croce, per capire se il risultato è effettivamente casuale. Uno dei risultati più importanti dello studio è emerso dall’analisi dell’influenza del lato "scoperto" della moneta sul risultato finale. I ricercatori hanno stimato che esiste un bias del 50,8% a favore del lato della moneta che si trova rivolto verso l’alto, al momento del lancio. 

Questo significa che, in una minima percentuale di casi, la moneta tende a ricadere sul lato iniziale piuttosto che sul lato opposto, ovvero quello coperto al momento del lancio. Sebbene questa differenza possa sembrare trascurabile, rappresenta comunque un'anomalia rispetto all'idea di una probabilità perfettamente equa del 50% per ciascun lato. Il bias rilevato è coerente con i risultati già osservati in un importante esperimento condotto anni prima con una macchina lancia-monete, che dimostrò che le monete tendevano a ricadere sul lato iniziale il 51% delle volte.

Altre informazioni sulla ricerca olandese

Per garantire la varietà e l’accuratezza dei dati, i ricercatori hanno utilizzato monete di 46 tipologie diverse, esaminando anche l'influenza di fattori come peso, forma e composizione del materiale. I lanci sono stati eseguiti manualmente, dunque sono state prese in considerazione anche le variabili introdotte dall’intervento umano. Il movimento delle mani, l’intensità del lancio e l’angolo di rotazione possono infatti incidere a loro volta nell'esito di ogni singolo lancio. 

Ciò introduce un livello di complessità nettamente superiore agli esperimenti condotti con mezzi meccanici. Nell'esperimento con la macchina, per esempio, era stato dimostrato che parametri come la velocità di rotazione e la frequenza dei giri della moneta influenzavano in modo prevedibile il risultato. L’uso delle mani, invece, aggiunge una variabilità ulteriore che - secondo gli studiosi - può aver contribuito a consolidare il bias rilevato.

Nonostante la solidità della metodologia utilizzata durante l’esperimento, lo studio è stato comunque soggetto a critiche. Ad esempio Stephen Woodcock, esperto dell’Università di Tecnologia di Sydney, ha sollevato dei dubbi sulla possibilità che alcuni ricercatori coinvolti avessero inconsciamente influenzato i risultati, essendo già consapevoli del bias.

Leggi altre notizie su BovisioMasciagoNews.net
Condividi su: