Passeggiata nel parco con brivido finale. Lettera di un lettore.

“Ci sarebbe bisogno di maggiore senso civico di maggiore solidarietà”. Un lettore ci scrive dopo aver assistito all’arresto di un ladro d’appartamento.

La redazione
10/01/2014
Attualità
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Pubblichiamo in toto, senza alcuna modifica, la lettera di Dino, un lettore di bovisiomasciagonews.net il quale, dopo aver assistito all’arresto di una banda di ladri d’appartamento ha scelto di condividere la sua testimonianza con tutti i cittadini con una lettera, anzi, una mera cronaca dei fatti accaduti ed un invito ad essere un po’ più vigili e più sensibili quando si è in giro per la città. Ringraziamo Dino per la sua lettera che è per tutti noi un ottimo spunto di riflessione sulla sicurezza in città.

Come tutte le sere intorno alle 18 porto il mio cane a fare la solita passeggiatina. Questa volta è venuta anche mia moglie. Più o meno il solito giro: parco Perlasca, via Bertacciola, via Buonarroti, via Gramsci, il parchetto che costeggia la superstrada, parco Perlasca e poi a casa.

Martedì sera scorso mentre stiamo per imboccare il parchetto, vediamo un ragazzotto che scavalca un cancello che da su via Gramsci e tranquillamente ci viene incontro.
Li per li ho pensato: il solito pirla.

Poi imbocchiamo il parco ed incrociamo un signore col suo cane e a scanso di equivoci  ci allontaniamo rapidamente in direzione opposta, venendo superati  da un altro ragazzotto vestito con una tuta scura che di gran carriera se la fila ed imbocca la via Bertacciola. Ho pensato ad uno dei tanti podisti che la sera, anche d'inverno, affollano il parco Perlasca. Poi alle nostre spalle, improvvisamente, si scatena un putiferio, vediamo i carabinieri che atterrano un terzo individuo e lo ammanettano.
Ritorniamo sui nostri passi e, scambiando due parole con alcune persone che nel frattempo si erano raccolte all'ingresso del parco, realizziamo subito la situazione. Si trattava di una banda di 3 o forse 4 individui che stavano tentando l'ennesimo furto in un appartamento di via Borghi ma fortunatamente sono stati scoperti.
Due  o forse tre se la sono svignata, uno è stato acciuffato grazie all'intervento tempestivo e risolutivo dei militari che si sono comportati in maniera fredda e risoluta e che per questo meritano tutta la nostra stima, il nostro riconoscimento ed il nostro appoggio. Ritornando a casa abbiamo incontrato un gran numero di pattuglie di carabinieri che si stavano concentrando nella zona alla ricerca dei fuggitivi. Un dispiegamento di forze veramente consistente che ci rassicura.

Alcune considerazioni:
1. In questa zona del paese i furti in casa, le effrazioni si verificano da anni con una frequenza maggiore rispetto ad altri quartieri grazie alla presenza di vie di fuga;  la stampa locale a volte non li riporta neppure forse perché in taluni casi non vengono neppure segnalati o denunciati per paura o altro;
2. Ci sono ampie zone scarsamente o per nulla illuminate;
3. Ci sono strade lasciate nell'abbandono più totale, al buio, costellate di buche e frequentate dai topi e da individui poco raccomandabili;
4. Quarta e non ultima considerazione: le apparenze spesso ingannano. Se ingannano!
5. Ci sarebbe bisogno di maggiore senso civico di maggiore solidarietà. Quando si vedono strani movimenti, individui sospetti, a volte la cosa non è semplice, facciamo una telefonata al 112: come diceva una vecchia pubblicità "una telefonata salva la vita". Saranno le forze dell'ordine a decidere in base alla loro esperienza e alla conoscenza del territorio se vale la pena o no di intervenire, se si tratta di un falso allarme o di eccessiva apprensione. Prevenire è meglio che curare.
Personalmente quando sento un allarme suonare mi affaccio sempre; forse passerò per un impiccione ma siccome mi è già successo almeno un paio di volte di essere visitato, non di recente, so quanto possa essere sgradevole la sensazione di tornare a casa e trovarla tutta sottosopra: molto sgradevole e molto destabilizzante.

Ciao, Dino

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