Ragazza rumena costretta a prostituirsi tra via Desio e via Europa. La Polizia Locale arresta il "protettore".

Operazione congiunta tra Polizia Locale e Carabinieri mette la parola fine all'incubo di una giovane trentenne.

Redazione BovisioMasciagoNews.Net
12/08/2013
Cronaca
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Nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 22, durante il pattugliamento notturno per le vie di Bovisio Masciago, gli agenti in servizio della Polizia Locale hanno eseguito un arresto importante in seguito all'identificazione di una giovane prostituta nei pressi della rotatoria tra via Desio e Via Europa.

La donna individuata sul ciglio della strada, S.M. di 30 anni e di origine rumena, era sprovvista di documenti di identità per questo motivo le forze dell'ordine hanno avviato le procedure di identificazione e di segnalazione. Giunti al termine delle operazioni, la donna, disperata, ha informato gli agenti della Locale di essere stata costretta attraverso l'uso della forza e della violenza alla prostituzione e che era stato il suo aguzzino a sequestrarle i documenti.

A seguito delle dichiarazioni gli agenti hanno condotto la donna al comando di Polizia Locale per avere maggiori chiarimenti e verificare se il tutto corrispondesse alla realtà. Dopo diverse domande e continue richieste di apertura nei confronti della Legge, la giovane donna è scoppiata in lacrime e ha finalmente confessato la sua terribile storia.
Secondo la ricostruzione fornita dalle autorità, la giovane rumena è stata forzata dal suo aguzzino a vendere il proprio corpo sulla strada oltre a compiere furti nei supermercati, al principio nella città di Milano e nelle ultime due settimane proprio a Bovisio Masciago, dove si erano trasferiti con l'obiettivo di crearsi una clientela fissa sulle strade del territorio bovisiano. Il "protettore", secondo le ricostruzioni della ragazza, era solito usarle violenza se non riusciva a raggiungere la somma di denaro da lui considerata più consona, una violenza che comprendeva, oltre alle botte, lo spegnerle i mozziconi delle sigarette sulle gambe. A prova della tortura la giovane ha mostrato agli agenti i segni indelebili delle bruciature sulla pelle.

Gli uomini in servizio, dopo aver ascoltato la trentenne affranta, le hanno chiesto di esporre una denuncia formale nei confronti del suo aguzzino al fine di procedere al suo arresto, con la speranza che la paura della ragazza non prendesse il sopravvento. Fortunatamente la donna, esausta per la sua condizione, ha acconsentito e fornito alle autorità tutti i dettagli necessari al riconoscimento del protettore.
Alla fine della denuncia ha però ammesso di sentirsi impaurita visto che l'uomo la tiene costantemente sotto controllo, osservandola di nascosto a bordo della sua auto nei pressi del boschetto adiacente al campo sportivo di via Europa e che quindi l'aveva sicuramente vista allontanarsi insieme alla polizia.

A questo punto gli agenti hanno contattato i Carabinieri del comando di Varedo perchè prendessero parte all'operazione e arrestassero l'uomo nella notte stessa in modo che questi non potesse insospettirsi sull'assenza della sua vittima o su un suo possibile coinvolgimento in una denuncia. 
Alla donna è stato chiesto di contattare lo sfruttatore per avvisarlo che era stata allontanata per un controllo di routine concluso senza problemi e che sarebbe ritornata al solito posto, vale a dire la rotatoria da cui era stata prelevata. Poco tempo dopo essere giunta sul posto, intorno alle ore 4:30 del mattino, il protettore è uscito allo scoperto per andare incontro alla ragazza e a quel punto gli agenti della Locale e dei Carabinieri, nascosti in agguato, si sono rivelati all'improvviso ammanettando immediatamente l'accusato. S.M.A. di anni 20 e anch'egli di origini rumene è stato arrestato con l'accusa di induzione alla prostituzione e riduzione in schiavitù.

La mattina seguente, con il permesso del magistrato, le autorità hanno potuto perquisire l'appartamento in cui alloggiavano i due connazionali, constatando le pessime condizioni igieniche della casa priva persino dell'allaccio della luce e dell'acqua corrente. Non si conoscono ancora le dinamiche o le modalità con cui i due giovani abbiano ottenuto l'appartamento e soprattutto le ragioni della mancanza di luce e acqua, che saranno approfondite durante le indagini. 

Il Sindaco Galimberti si è complimentato per l'ottimo lavoro congiunto tra le forze dell'ordine locali di Polizia e Carabinieri, che hanno dimostrato in questa operazione e non solo, il forte "senso del dovere" degli uomini che, nello svolgimento del proprio lavoro, hanno dedicato tutta la notte e la mattina sucessiva al rispetto della legge e alla tutela di una persona in difficoltà. 

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