Legambiente premia i Comuni Ricicloni

Bovisio Masciago rientra a far parte della lista dei Comuni che si sono distinti per i risultati nella raccolta e nella gestione dei rifiuti.

Alessia Piperi
16/07/2013
Attualità
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Si è svolta il 9 luglio 2013 a Roma la XX edizione di “Comuni RIcicloni” ”, il concorso di Legambiente patrocinato dal Ministero per l’Ambiente, che ogni anno, da 20 anni, premia le realtà più virtuose in tema di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti e che per Publiambiente si è confermata un successo di risultati.

Sono 1.293 i campioni nella raccolta differenziata, un totale di 7,8 milioni di cittadini, vale a dire il 16% dei comuni italiani e il 13% della popolazione nazionale che si impegna nella pratica del riciclo e della differenziazione dei rifiuti, incrementando l’industria della Green Economy.
Il Comune vincitore assoluto è Ponte nelle Alpi, un paese in provincia di Belluno che conta 8.508 abitanti, e che ha raggiunto il livello di eccellenza per il quarto anno consecutivo. Per quanto riguarda i capoluoghi, primeggiano Belluno per il Nord e Salerno per il Sud. I vincitori tra i Comuni che contano più di 10 mila abitanti sono Zero Branco (TV) per il Nord, Serravalle Pistoiese (PT) per il Centro e al Sud il Comune di Monte di Procida (NA); tra i Comuni con meno di 10 mila abitanti si sono distinti al Nord  Sant’Orsola Terme (TV), al centro Montelupone (MC) e Casal Velino (SA) al Sud.

                 

Bovisio Masciago si è classificata sesta nella categoria dei Comuni con più di 10 mila abitanti della Provincia di Monza e Brianza ed è al primo posto tra i Comuni del consorzio di Bea e Gelsia. La nostra città non è comunque nuova a questa classifica, grazie ai risultati e ai dati raccolti nel 2008, nel 2009 si era infatti trovata al primo posto tra i Comuni della Provincia di Monza e della Brianza ed era stata premiata da Legambiente durante la cerimonia svoltasi nella città di Milano, con la partecipazione del Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, il Presidente di Legambiente e del Conai.

 

 

 

 

 

 

 

 

Facendo una panoramica, le Regioni con la più alta concentrazione di Comuni Ricicloni sono il Veneto, Il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige, seguite da Marche, Lombardia e Piemonte. Prima tra le Regioni del Sud troviamo la Campania, ottava nella classifica regionale.

Questa XX edizione ha visto in aggiunta una bella novità, emersa dal Dossier Comuni Ricicloni 2013 e cioè che esistono in Italia delle realtà che vanno oltre il risultato, senza dubbio eccellente, del 65% di raccolta differenziata e riciclo e che arrivano, in questo modo, ad essere quasi “rifiuti free”. Si tratta di Comuni dove si è riusciti a ridurre addirittura di circa il 90% la quantità di rifiuti da smaltire. In totale questi Comuni sono 330 e ognuno di loro ha prodotto in un anno meno di 75 chilogrammi a testa, di rifiuto secco indifferenziato. L’esempio è Empoli, Comune rifiuti free che conta 48 mila abitanti.
Sono diversi i metodi per raggiungere questo tipo di risultati: uno è la raccolta “porta a porta”, un altro le modalità di tariffazione del servizio (197 sono a tariffa puntuale, 29 normalizzata e 104 a tassa), o anche la responsabilizzazione dei cittadini, sia attraverso una comunicazione efficace, sia con politiche fiscali che vadano ad applicare il principio del “chi inquina paga”, premiando invece il cittadino che svolge un buon lavoro di separazione dei materiali attraverso la riduzione della tassa sui rifiuti. Un altro consiglio, è quello di indirizzare le persone verso l’incremento del compostaggio domestico e la riduzione del consumo di bottiglie e stoviglie di plastica in favore di quelle riutilizzabili. A questo proposito Legambiente ha lanciato proprio in questi giorni, la raccolta firme per la petizione popolare "Chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare", nell'ambito della campagna "Italia rifiuti free”, indetta per stabilire una maggiore equità nella tassazione delle famiglie, come delle aziende, che tenda alla premiazione dei comportamenti virtuosi.

Per ciò che concerne le grandi città, i risultati sono un tantino più deludenti: le città Riciclone capoluogo di provincia sono soltanto sei, due situate al Sud e quattro al Nord, per un misero 5% totale e nessuna di queste supera i 200 mila abitanti.
“E gli altri 17,5 milioni di cittadini che risiedono negli altri 100 capoluoghi d’Italia? Cosa Aspettiamo? - Si domandano il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e il Vice Direttore Generale di Legambiente Andrea Poggio - La spaccatura non è più tra un’Italia virtuosa nel Nord e una in ritardo nel Centro-Sud, ma tra Comuni piccoli e virtuosissimi e località immobili, a partire da tutte le maggiori città. Nei quartieri di Torino e di Milano con una moderna raccolta differenziata porta a porta, frazione umida compresa, siamo già oggi al 50 – 65% di differenziata. Roma non sa ancora scegliere tra raccolta porta/porta spinta e avvio a riciclo o l’ennesimo grande impianto di smaltimento. Milano ci fa di nuovo sperare: un nuovo piano per la re-introduzione della raccolta dello scarto umido è in atto su metà della città e sta andando bene, oltre i pronostici di Comune e Amsa: l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata è a portata di mano”.
A riguardo, nella sezione “Storie di ordinaria buona gestione” del dossier 2013, si è inteso raccontare alcune piccole storie che aiutano a comprendere ancora meglio il ruolo essenziale e unico del singolo cittadino, delle Amministrazioni comunali, delle imprese con i loro lavoratori e anche delle attività dei circoli di Legambiente nell’ottenere i risultati necessari.
"L'Italia è oggi divisa – afferma Andrea Poggio, vice direttore generale di Legambiente-. C'è chi aspetta che qualcuno la tiri fuori dalla crisi e dall'immobilismo, e chi si rimbocca le maniche, capisce dove va il mondo, e crea le condizione per la "terza rivoluzione" industriale, quella in cui l'organizzazione e il sapere, sostituiscono lo spreco di materiali e di energia".

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