Questione Diossina: i Comuni reclamano delle risposte

Sette amministrazioni comunali, finalmente insieme, chiedono a Pedemontana e Regione più considerazione e che sia fatta chiarezza sui rischi per la salute.

Alessia Piperi
26/06/2013
Territorio
Condividi su:

Due lettere inviate, sette Comuni in attesa di risposta. La questione, è la diossina sul tracciato della futura (se arriveranno i soldi) autostrada Pedemontana, le richieste riguardano la chiarezza e la condivisione dei risultati dei sondaggi e degli studi geognostici, oltre ad un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni sulla divulgazione dei progressi nelle future fasi del progetto.

Perché il 10 luglio si avvicina e, oltre alla scadenza dell’ultimo bando per la cessione dell’82% delle quote azionarie di Serravalle (ora il 52,9% è della Provincia, il 18,6 è del Comune di Milano e il 10,5% di enti locali lombardi), in questa data cadrà anche l’anniversario dell’incidente Icmesa del 1976.
Perché sebbene siano passati trentasette anni da quel triste giorno, i timori non si sono ancora spenti.
Perché trentasette anni sembrano tanti a dirsi, eppure non sono nulla quando la minaccia di ulteriori ripercussioni sulla salute, provocate dalla presenza di diossina nel suolo, si riaffaccia a causa del progetto che prevede il passaggio dell’autostrada proprio sulle zone a maggiore rischio, ai tempi denominate zone A e B e già dichiarate intoccabili.

Questa preoccupazione ha spinto più volte le amministrazioni dei Comuni coinvolti nella tratta B2 e i comitati cittadini, a chiedere chiarimenti agli organi competenti senza mai ottenere una risposta chiara. Proprio il mancato coinvolgimento e la carenza di informazioni hanno motivato Sindaci e Comitati a non desistere nell’intento, gli ultimi tentativi risalgono al 10 giugno scorso. Sono due missive firmate - e concedetemi un “finalmente” visto che fino ad ora era sempre mancato qualcuno - da tutte le autorità massime dei Comuni interessati dal progetto: Adriana Sabato (Commissario Straordinario di Seveso), Giorgio Taveggia (Sindaco di Meda), Pietro Luigi Ponti (Sindaco di Cesano Maderno), Roberto Corti (Sindaco di Desio), Anna Maria Frontini (Sindaco di Barlassina), Rossella Rivolta (Sindaco di Lentate sul Seveso) ed Emanuele Galimberti (Sindaco di Bovisio Masciago).

In queste comunicazioni le Amministrazioni hanno espresso i loro dubbi riguardanti la salute dei cittadini e alcune esplicite nonché legittime richieste di aggiornamenti in merito a tutte le analisi effettuate sul territorio.
Nella prima lettera, indirizzata alla Regione Lombardia nella persona dell’Assessore alla Sanità dott. Mario Mantovani,  si pone riguardo alla situazione sanitaria attuale dell’area contaminata dalla diossina, a seguito dell’incidente Icmesa. Nello specifico, vengono messe in luce le preoccupazioni emerse sugli esiti di alcuni studi effettuati e divenuti di dominio pubblico senza che gli Enti locali ne fossero stati informati. L’esempio più eclatante è quello della ricerca pubblicata su una rivista americana nel dicembre del 2011, la “Environmental Health Perspectives”, intitolata “Dioxin Exposure and Cancer Risk in the Seveso Women’s Health Study”, nelle cui conclusioni è messo in evidenza il potere della diossina di aumentare l’incidenza di tutti i tipi di tumore.

I Comuni sostengono che per poter essere un giusto tramite di comunicazione fra gli Enti e i cittadini, sia assolutamente necessaria la corretta trasmissione di tutti gli esiti delle ricerche sanitarie prodotte e dedicate al caso Icmesa poiché, in quanto rappresentanti dell’Autorità Sanitaria Locale è loro compito informare la cittadinanza ed evitare che resti sospesa sull’ignoto e vittima dell’allarmismo. È stato inoltre proposto, a questo scopo, un coinvolgimento della Fondazione Lombardia per l’Ambiente presente a Seveso con il proprio centro di studi e ricerche.

La seconda epistola è stata indirizzata a Società Pedemontana Lombarda S.p.A, all’Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio del Tenno e all’Assessore alle opere pubbliche, viabilità e trasporti della Provincia di Monza e Brianza Francesco Giordano.
In essa, è chiaro l’intento delle amministrazioni di sottolineare quanto poco siano state coinvolte, dalla società autostradale, riguardo a una situazione delicata come quella della diossina. Non solo, si richiedono in maniera decisa informazioni più precise sui test di tipo ambientale e geognostico effettuati sul territorio del tracciato di Pedemontana, sulle indagini integrative dell’area ex Icmesa, su quanti e quali siano i punti del percorso presi in esame e se i documenti contenenti i risultati siano mai stati inseriti nel progetto esecutivo dell’opera diventandone parte integrante come dovrebbe essere.

Richieste legittime a cui le istituzioni continuano a non rispondere probabilmente -e questo è preoccupante- perché non hanno risposte da dare. Se Regione Lombardia non soddisfa il confronto, i Sindaci non possono tenere informati i cittadini che come al solito restano allo scuro, in attesa, senza nemmeno una musichetta d’accompagnamento.

Leggi altre notizie su BovisioMasciagoNews.net
Condividi su: