Lâepisodio risale allâottobre del 2009 ma il processo si è aperto venerdì 4 presso il Tribunale Monocratico di Desio, dove il giudice Simona Caronni ha ascoltato la testimonianza di un agente della Polizia Postale sullâindagine a carico del nostro concittadino.
Vicenzo Pecorino, classe 1963, è stato accusato dalla Procura di Monza per un caso di truffa on line, le cui indagini erano partite dalla denuncia di una malcapitata vittima che si era vista prelevare dal conto corrente on line una bella somma in più tranche, senza saperne nulla.
Il totale dei prelievi ammontava a circa quattromila euro di cui mille erano finiti con due diverse operazioni da 500 ⬠lâuna, sulla carta prepagata PostePay dellâaccusato. Durante lâesposizione dellâagente pubblicata sul giornale di Desio di martedì 8 ottobre, sono emersi i particolari del fatto: âSiamo partiti dalla denuncia presentata dalla vittima che aveva rivelato un ammanco di circa quattromila euro da un conto on line. Le ricerche avevano portato ad accertare gli ammanchi avvenuti con operazioni diverse. Due risulterebbero essere riconducibili allâimputato â ha proseguito â Ovvero due ricariche da cinquecento euro accreditate su una carta intestata alla persona indagata che avrebbe acquistato allâufficio postale 64 a Milano.â
Si è poi appreso, inoltre, che gli inquirenti avevano recuperato il contratto della carta prepagata sul quale era presente sia la firma del cinquantenne bovisiano, sia la copia della carta dâidentità in allegato. Una incongruenza è però stata fatta notare dallâavvocato difensore, Valentina Sgroi, la quale ha domandato se nel corso delle indagini fosse mai stata comprovata la veridicità della firma in base a un confronto con quella dellâimputato. La risposta è stata negativa, nessun controllo era ancora stato fatto e il proseguimento del processo è stato rinviato dal giudice a fine novembre.