“Credito In Cassa”. Sbloccato dalla Regione un miliardo di euro per le imprese

Palazzo Lombardia ha varato l’operazione che da Settembre correrà in aiuto dei Comuni e delle imprese.

Alessia Piperi
18/07/2013
Attualità
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Regione Lombardia ha stanziato un provvedimento sblocca crediti, il “Credito in cassa”, che mette a disposizione delle imprese locali un miliardo di euro.  Grazie a questa iniziativa la Regione diventa garante dei debiti scaduti di Province e Comuni, ormai messi alle strette dal Patto di Stabilità, alleviando l’onere dei crediti che spesso costringe le imprese a rinunciare ad eventuali ordini o investimenti, limitandone e a volte impedendone lo sviluppo.
In sostanza, si tratta di una grande operazione di factoring – contratto di outsourcing della gestione dei crediti, ndr - coordinata da Finlombarda SpA.
La società finanziaria controllata dal Pirellone, attraverso delle convenzioni con gli istituti bancari acquisterà i crediti di circa quindicimila imprese nei confronti degli Enti locali, liberandole dal rapporto debito-credito e diventando il nuovo creditore dell’Ente. 

"Credito In Cassa" mira a risolvere il fabbisogno di liquidità delle imprese, a sbloccare gli investimenti degli Enti locali sul territorio e a creare un migliaio di posti di lavoro. L’operazione è destinata alle micro, piccole, medie e grandi imprese lombarde con crediti superiori a 10 mila euro (soglia minima), scaduti o che giungeranno a maturazione nei prossimi cinque anni, con una maggiore attenzione verso le aziende di dimensioni ridotte che rappresentano il 90% della realtà imprenditoriale sul territorio. L'importo massimo per le Province e i Comuni capoluogo è di 1,3 milioni di euro, mentre quello per gli altri Comuni è di 750 mila euro, estendibili rispettivamente a 1,5 milioni e 950 mila euro, se l'impresa creditrice si impegna a liquidare a sua volta i propri subappaltatori e i fornitori.
Del miliardo messo a disposizione, il 70% è riservato ai Comuni e il resto alle Province e ai capoluoghi di provincia. Il suo meccanismo è piuttosto semplice: Finlombarda anticiperà il pagamento dei debiti degli enti locali e, tenendo in considerazione la garanzia della Regione, applicherà un tasso di interesse nella misura dello 0,75%.
Gli Enti avranno così la possibilità di programmare i pagamenti in maniera differente, dilazionando maggiormente il rimborso dei propri debiti e con interessi moratori inferiori. La scadenza prevista per le spese ordinarie sarà di 12 mesi, di 36 mesi invece per le spese degli investimenti. In questo modo la Regione darà agli Enti locali più libertà di azione nella programmazione di investimenti sul territorio. Massimo Gravaglia, Assessore all’Economia, Crescita e Semplificazione della Lombardia ha spiegato: “Il tasso di interesse per gli enti grazie alla nostra garanzia è molto basso, ma con questa iniziativa contribuiremo a incrementare del 0, 3% il Pil lombardo”.

Il presidente della regione Roberto Maroni nel presentare l’iniziativa ha affermato in conferenza stampa che: “Credito in cassa è un provvedimento semplice, straordinario e coraggioso, il primo che affronta il problema dei debiti scaduti. Mette queste risorse a disposizione da subito, con procedure estremamente semplici. […] Un provvedimento che si rivolge a tutte le imprese lombarde (micro, piccole, medie e grandi), appartenenti a tutti i settori” inoltre ha assicurato che “L'iniziativa sara' oggetto di un costante monitoraggio per valutarne l'efficacia delle procedute”, ed ha aggiunto che “l'importo di un miliardo rappresenta circa un quarto dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese e abbiamo le risorse per portare rapidamente questo importo a 2,5 miliardi”.

Le reazioni da parte degli interessati alla presentazione a Palazzo Lombardia sono state ampiamente positive: "Finalmente una buona   notizia per il mondo imprenditoriale. E' una vera boccata d’ossigeno attesa da tempo dalle nostre imprese del settore dei servizi sulle cui  spalle grava, a livello nazionale, il 76% del debito delle amministrazioni pubbliche", ha commentato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Di opinione concorde anche il segretario generale dell'Unione Artigiani-Claai, Marco Accornero, che soddisfatto sottolinea "è un provvedimento atteso che finalmente tiene anche conto delle micro e piccole imprese artigiane. In un momento di grave crisi di liquidità questo provvedimento si presenta come un autentico salvagente, peraltro andando a rimediare alla lunga lista di crediti non incassati dalle pmi per lavori svolti a favore di pubbliche amministrazioni i cui termini sono da tempo largamente scaduti".

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